20/11/2004 al 10/04/2005
SPORT E NOVECENTO
La velocità e lo sport
reinterpretati dai maestri del Futurismo
Fondato nel 1909 da Filippo Martinetti, il Futurismo è un
movimento culturale e artistico che proclama una rottura con il
passato e l'adesione al dinamismo della vita moderna. Con il
paragone tra la Vittoria di Samotracia ed un'automobile in corsa,
Martinetti afferma l'origine della tensione verso le nuove
conquiste tecnologiche.
L'obiettivo dei futuristi è quello di conferire forma e colore
a tutto ciò che non essendo tangibile, necessitava di
interpretazione: forza, movimento, velocità, suono, rumore,
luce e odore. In ambito artistico espressero elogio ed esaltazione
dei mezzi di locomozione, in primis della bicicletta, nonché
una cieca fiducia nel progresso e nei mezzi per ottenerlo. Quale
locazione migliore se non il Museo dei Campionissimi ad accogliere
una rassegna sullo sport nel'900. Partendo dai manifesti
pubblicitari originali ed annunci delle grandi corse per arrivare
alle opere proprie del Futurismo, verranno affrontati vari temi
inerenti lo sport, tra cui la velocità e il movimento.
Tele, manifesti, sculture, moto, biciclette: opere d'arte e oggetti
si specchieranno le une negli altri.
In un contesto interdisciplinare e trasversale, non solo oggetti e
opere, ma anche una particolare attenzione al cinema: all'interno
delle Sale Megaschermi verranno proiettati i film degli anni '30,
contestualizzando così, attraverso diverse e tra loro
complementari forme d'arte, la visita alla mostra e permettendo una
comprensione dello sport nel'900 del tutto innovativa.
L'atto sportivo riflesso nelle opere degli artisti della prima
metà del secolo scorso è l'idea che ha ispirato la mostra
"Sport e Novecento", dal 20 novembre presso il Museo dei
Campionissimi.
L'originale esposizione, che può essere visitata fino al 10
aprile 2005, abbraccia un periodo quanto mai fertile perché
segnato dalle ricerche d'avanguardia del Futurismo, da una parte, e
dai "richiami allordine" del movimento di "Novecento",
dall'altra.
Per le arti figurative si segnalano artisti del calibro di Giacomo
Balla, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Roberto Marcello
Baldessari, Mario Sironi, Gerardo Dottori, Ivano Gambini, Renato Di
Bosso, Mino Rosso, Nicolay Diulgheroff, Ernesto Thayaht, Achille
Funi, Ubaldo Oppi, Pompeo Borra, Carlo Vitale, Renato Guttuso,
Giacomo Manzù, ed altri ancora.
Ma la particolarità fondamentale della mostra è quella di
affiancare alle cosiddette "arti maggiori" quelle applicate, ad
esempio l'arte grafica. L'allestimento, infatti, comprende circa
una cinquantina di manifesti d'epoca che offrono una panoramica
dell'evoluzione grafica dai virtuosismi dell'Art Nouveau, passando
dagli stilemi del Futurismo, per giungere alla grafica monumentale
del Ventennio e del secondo dopoguerra.
Ma non finisce qui! Oltre a dipinti, sculture, ceramiche e
manifesti, saranno in mostra anche alcuni degli oggetti che hanno
caratterizzato lo sport del '900: dai rarissimi esemplari di
biciclette usate dai campioni più celebrati (e in questo museo
non poteva essere che altrimenti) ad alcune motociclette ed
automobili da corsa che hanno fatto sognare più di una
generazione, come l'Alfa Romeo G.P. "159" con cui Juan Manuel
Fangio conquistò il suo primo mondiale nel 1951, o le moto
Mondial del 1956 e la mitica Lambretta Milano - Torino del
1950.
Le mostre effettuate
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