29/11/2003_29/02/2004
DIVISIONISMO
Il contributo dei piemontesi da Morbelli a Balla
Sviluppatosi in Italia tra la fine dell'Ottocento e i primi anni
del Novecento, il Divisionismo ebbe riconoscimento ufficiale nel
1891, quando le prime opere divisioniste vennero esposte in
occasione della prima Triennale di Brera.
Questo movimento pittorico che fonda le sue radici nel Puntilisme
francese, nasce in seguito alla conoscenza ed alla diffusione delle
teorie sul colore. Quest'ultimo non viene mescolato sulla
tavolozza, ma steso puro e accostato direttamente sulla tela a
piccoli tratti, quasi filamentosi, al fine di ottenere la massima
luminosità: da qui la natura del termine divisionismo, i
colori anziché fusi, sono divisi.
Curata dallo storico dell'arte Giuseppe Luigi Marini, l'esposizione
presenta venticinque artisti con oltre quarantacinque opere, dagli
innovatori Angelo Morbelli e Pelizza da Volpedo, attraverso Carlo
Fornara, Cesare Maggi, Matteo Olivero, Angelo Barabino, Giuseppe
Cominetti, Giambattista Ciolina, per spingersi verso le esperienze
di Giacomo Balla e Carlo Carrà: un percorso grazie al quale
vengono affrontati non solo gli aspetti stilistici, ma anche
contenutistici e simbolisti, propri dell'esperienza italiana.
Tra i tanti capolavori in mostra è sufficiente citare "Ave
Maria della Sera" di Morbelli e, di Pelizza da Volpedo, "Nubi di
sera sul Curone" e il "Sole", attraverso cui l'artista arrivò
a livelli di perfezione nella ricerca cromatica.
29|11|2003 _ 29|02|2004 | DIVISIONISMO |
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