Torna l'appuntamento con la Fiera di S. Caterina, alla sua 415^ edizione e le immancabili bancarelle, dal 24 al 26 novembre 2023. In piazza Pascoli sabato 25 novembre la Scuderia I Tre Ponti A. S. D. di Cassano aspetta i bambini per il battesimo della sella. Sempre sabato 25, nello spazio dedicato presso il Circolo Ilva (Corso Piave 2) si terrà il mercatino degli hobbisti, mentre domenica 26 Corso Marenco ospiterà il Salotto delle Auto, a cura del consorzio Il Cuore di Novi.
Dal 10 al 26 novembre, in piazza Pernigotti, apre il Luna Park con la “festa del bambino” per le scuole, in programma venerdì 10 e giovedì 16.
FIERA DI SANTA CATERINA: LA STORIA
La fiera di Santa Caterina avrebbe compiuto in questo 2020 413 anni. La sua origine viene infatti datata 1607, ma si pensa fosse anche più antica e risalisse addirittura al Medio Evo.
Novi Ligure, per la sua posizione geografica è da sempre area strategica di scambi, rifugio estivo dei patrizi genovesi e sede dal 1621 delle Fiere di Cambio. Il 7 settembre 1762 un regolamento emanato dal Senato della Repubblica di Genova fissa definitivamente la Fiera nella sua attuale collocazione, il 25 di novembre.
Leggi la storia della Fiera di Santa Caterina sul sito del Distretto del Novese
Approfondisci con il testo di Roberto Allegri, tratto da Novinostra del 1980 "Le fiere storiche di Novi"
Gli autoscontri sono un’attrazione iconica del luna park che non smette mai di farci divertire. Non vediamo l’ora di tornare a “scontrarci”!
Nella foto: Autopista Tasselli, 1930
NEMMENO LA GUERRA
Dalle sue origini la Fiera di Santa Caterina, se pur con qualche spostamento sul calendario, sì è svolta regolarmente, anche durante le due guerre mondiali: fu sospesa soltanto a causa dei bombardamenti aerei del 1944. L’allerta meteo, l’anno scorso, e l’emergenza sanitaria, quest’anno, hanno portato all’annullamento per la seconda e terza volta nella storia della fiera.
IL BESTIAME, GLI ATTACCHI E I TRATTORI
La vocazione originaria della Fiera di Santa Caterina è per il commercio del bestiame. Negli anni è diventata occasione di scambio delle merci più varie e l’esposizione del bestiame è stata sostituita dalle sfilate dI attacchi e dall’esposizione dei mezzi agricoli moderni e dei trattori d’epoca.
IL BIBÉIN
“È vero che il commercio dei bovini e degli equini fu sempre il punto forte del mercato insieme alla "festa" dei tacchini che, vivi, venivano condotti alla vendita, preceduti da un bambino che lanciava loro manciate di granturco e seguiti dal proprietario.
[…] una cara consuetudine locale, quello del consumo del "bibéin", è rimasta immutata, malgrado il volgere dei tempi ed il variare dei costumi. A questo proposito mi sia consentito azzardare un accostamento. Il quarto giovedì di novembre si celebra tradizionalmente negli Stati Uniti il "Thanksgiving", la Giornata del Ringraziamento.
[…] Il culmine della festa nasce in cucina, dove su un piatto troneggia il tacchino ripieno, accompagnato da torta di zucca e verdure varie. Dunque gli ultimi giorni di novembre, al di qua e al di là dellAtlantico sono decisamente decisivi per i gustosi pennuti originari del Messico, già consumati dalle popolazioni Maya e Incas e portati in Europa da Cristoforo Colombo.
Perciò la novese Fiera di S. Caterina e la statunitense Giornata del Ringraziamento hanno in comune non solo un'origine seicentesca, ma anche l'indubbio marchio campagnolo, simbolo delle origini contadine dei due appuntamenti annuali, che ogni generazione tramanda a quella che segue. In questo Novi conserva e conserverà sempre, speriamo, il suo antico primato.”
Tratto da “La Fiera di S.Caterina” di Francesco Melone
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IL TEATRO MARENCO
“Nel 1838, l'inaugurazione del Teatro "Carlo Alberto", copia ridotta dell'allora "Carlo Felice" di Genova, offre la possibilità di abbinare commercio e spettacolo, affari ed intrattenimento. Aperto proprio il 25 novembre, coincidenza che attirerà gente anche da centri lontani, il teatro diventerà negli anni una costante di prima grandezza nell'economia della fiera, sviluppando nei novesi un amore per il palcoscenico, che, con alti e bassi, si conserva tuttora.”
Tratto da “La Fiera di S.Caterina” di Francesco Melone
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