Collezione Civica - :: SITO UFFICIALE DELLA CITTA' DI NOVI LIGURE (AL) ::

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TESORI SACRI dalla collezione civica
Esposizione permanente presso la Sala Espositiva Due del Museo dei Campionissimi, viale dei Campionissimi 2

A cura di
Anna Orlando, storico dell’arte free lance esperta di pittura genovese
Chiara Vignola, storico dell’arte conservatore del Museo dei Campionissimi e della collezione civica di Novi Ligure

Contributi in catalogo
Giovanni Donato, funzionario della Soprintendenza Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Torino
Maria Clelia Galassi, professore associato della Facoltà di Lettere dell’Università di Genova
Maria Cristina Daffonchio, responsabile dell’Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica di Novi L. esperta di storia dell’arte del territorio
Anna Orlando, storico dell’arte free lance esperta di pittura genovese
Chiara Vignola, storico dell’arte conservatore del Museo dei Campionissimi e della collezione civica di Novi Ligure

Catalogo edito da Comune di Novi Ligure

I restauri sono stati co-finanziati da: Compagnia di Sanpaolo, Torino; Fondazione Carige, Genova; Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Torino
Ed eseguiti da: Studio di Restauro Gian Maria Casella, Brescia; Laboratorio di Restauro delle Scuole Pie, Genova


La città di Novi Ligure da alcuni anni è impegnata sul fronte della valorizzazione dei beni artistici di cui è proprietaria. La collezione civica proviene da oratori, conventi e monasteri che in alcuni casi sono stati distrutti, in altri trasformati in centri culturali attivi, in altri ancora in attesa di un intervento definitivo di recupero architettonico.
Comune denominatore di questi beni artistici è la manifattura locale o genovese che proprio in questi ultimi quattro anni è stata studiata e approfondita con ricerche storiche e d’archivio che hanno fatto luce sulle attribuzioni e sulla storia della penetrazione di artisti genovesi nel '600 e nel '700 sul territorio locale, in particolare legato a committenze religiose.
L’influenza che Repubblica di Genova ha esercitato sulla città di Novi, centro che nel '600 era il più importante del territorio dell’Oltregiogo, è evidente dall’architettura dei palazzi nobiliari del centro storico e, in maniera capillare, nelle testimonianze artistiche conservate nei luoghi di culto e nelle case dei privati collezionisti, particolarmente vicini e sensibili ai grandi maestri genovesi.
A Genova il periodo storico artistico definito come Barocco, che va dai primi anni del 600 fino a circa la metà del 700, si sviluppa sotto lo stimolo diretto di Rubens e di altri artisti di provenienza fiamminga come Van Dyck, Cornelis e Lucas de Wael e Jan Roos, che soggiornano a lungo in città a partire dai primi decenni del Seicento. Con loro nasce la pittura di genere, di paesaggio e la natura morta.
È proprio in questo periodo che la Repubblica Genovese estende il suo territorio nell’Oltregioco, il cui maggiore centro è Novi (NÖVE, come veniva chiamata), Ligure solo con Regio Decreto del 1863.
La storia della città nel '600 e nel '700 vista attraverso le testimonianze artistiche, vuole essere il punto di partenza per il progetto espositivo dal titolo TESORI SACRI. Dalle collezioni civiche presso le Sale d’arte del Museo dei Campionissimi.
Verranno nello specifico presentati al pubblico i restauri ultimati di un grande telero della fine del '600, il cui studio approfondito ha permesso l’attribuzione a Gio. Raffaele Badaracco. Questi dipinti dalle dimensioni veramente importanti, erano stati oggetto di un restauro conservativo a metà anni ’80, ultimato solamente nel 2012 alla luce degli studi che hanno permesso di ricomporlo, visto i tagli che aveva subito negli anni. La vicenda di queste tre opere risulta alquanto complessa. Al momento del ritrovamento presso l’Oratorio della Trinità e del distacco dalle pareti per scopi conservativi, infatti, la tela oggi intitolata Comunione degli Apostoli era unita sul lato destro a quella  genericamente intitolata Quattro Santi. Le due scene non collimavano ed erano il frutto presumibilmente di un’unione grossolana: è evidente infatti il distacco tra una scena e l’altra in conseguenza del quale i due gruppi sono privi di raccordo. Lo studio della tela così ritrovata ha fatto ipotizzare la presenza, al momento dell’assemblaggio di un’ulteriore scena di collegamento. In ogni caso i quattro personaggi della seconda tela sono stati identificati come tre Apostoli e un inserviente. Tra i tre è possibile identificare Giuda nel personaggio di schiena (secondo da sinistra) dal sacchetto di denari che tiene pressoché nascosto nella mano sinistra. Tra il 1985 ed il 1994 venne promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tramite la Soprintendenza di Torino, un primo intervento tramite il quale la tela venne tagliata e il dipinto diviso in due parti. Venne poi effettuato un intervento di pulitura e rimozione delle stuccature a olio, rifodero e fissaggio. Le tele, tagliate e messe in sicurezza, vennero da quel momento, trattate in maniera separata, tanto da riformularne anche i titoli. L’analisi delle opere, una diretta visione delle tele e lo studio della composizione, porta ad affermare con sicurezza che l’unione sul lato destro fosse effettivamente frutto di una scelta arbitraria. La tela rappresentante il Dio Padre, invece, è un soggetto finito, seppur oggetto anch’esso di un taglio, probabilmente ottocentesco, evidente dalla centina che si percepisce in corrispondenza dell’angolo sinistro in alto.
Il nuovo scenario aperto dall’analisi dalle opere del Santuario della SS. Incoronata di Cornigliano fatta nel tentativo di dare attribuzione alle tele novesi, permetterebbe il completamento definitivo del soggetto realizzato per l’Oratorio della SS. Trinità, portandoci a ricomporre le tre tele che vanno a far parte di un’unica grande opera per la città di Novi Ligure, un’Istituzione dell’Eucarestia a opera di Gio’ Raffaele Badaracco.
I visitatori della collezione avranno quindi accesso a tele ancora sconosciute e a tele ritrovate. Insieme alla Comunione degli Apostoli, altra importante opera che non viene esposta al pubblico da almeno un decennio è il dipinto di Bernardo Strozzi, Il Beato Salvatore da Horta benedice gli infermi. A questo va aggiunto l’intero apparato decorativo degli altari della Chiesa della Santissima Trinità con le pale degli altari di Giovan Battista Chiappe e di Francesco Campora.
Il Mistero della Santissima Trinità del Chiappe è l’altra opera sulla quale si è intervenuti con un restauro conservativo in corso di svolgimento e che restituirà l’opera alla città proprio in occasione di questa mostra: l’intervento molto complesso per la delicatezza della materia utilizzata dal Chiappe e sua caratteristica pittorica, è stato portato a termine riuscendo a rimanere in prima tela.
A queste pale della Trinità si unirà un grande dipinto raffigurante Santa Chiara che scaccia i Saraceni originario dell’omonimo Monastero delle Clarisse, attualmente Biblioteca civica che, proprio grazie a questa mostra è stato studiato.
Gli spazi all’interno del Museo sono stati sede sin dal 2003 di mostre d’arte moderna e contemporanea, dal Divisionismo all’arte piemontese nel '900: ora Novi racconta il suo intreccio con l’arte ligure, attraverso beni di proprietà pubblica che andranno proprio ad incrementare la loro importanza con il rientro dei dipinti in deposito dagli anni '80.
L’occasione della mostra inaugurata a settembre 2013 è divenuta per l’amministrazione un punto fermo nel dare risalto all’opera di recupero di una parte importante dei beni artistici di proprietà civica e per valorizzare e rendere fruibili al pubblico opere che non venivano esposte da molti anni.
Per questi motivi quella che era nata come una mostra temporanea, è divenuta esposizione permanente, mentre parallelamente i lavori di ricerca, studio e restauro sono tuttora in corso per arrivare come obiettivo finale alla completa ricomposizione in un percorso di approfondimento e contestualizzazione dei beni.


Elenco opere:

Bernardo Strozzi (Genova 1581 – Venezia 1644), Il Beato Salvatore da Horta benedice gli infermi, 1630 circa, Olio su tela, cm 203 x 145. Provenienza: Novi Ligure, Convento di San Francesco dei Frati Minori Osservanti, fino al 1861. Conservato presso Palazzo Pallavicini, sede dell’Amministrazione Comunale.

Francesco Campora (Rivarolo, 1693 – Genova 1753), San Carlo Borromeo, 1739/40, olio su tela, 306 x 186 cm. Provenienza: Novi Ligure, Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, fino al 1985. Conservato presso la Chiesa di Santa Chiara, Biblioteca civica.

Francesco Campora (Rivarolo, 1693 – Genova 1753), Mater divinae providentiae, 1739/40, olio su tela, 306 x 186 cm. Provenienza: Novi Ligure, Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, fino al 1985. Conservato presso la Chiesa di Santa Chiara, Biblioteca civica.

Luigi Tassistro, Deposizione dalla Croce, seconda metà del 1789, olio su tela, 314 x 196 cm. Provenienza: Novi Ligure, Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, fino al 1985. Conservato presso la Chiesa di Santa Chiara, Biblioteca civica.

Gio. Raffaele Badaracco (Genova1645-1717 ), Santa chiara che scaccia i Saraceni, prima metà del '700, olio su tela, 322 x 233 cm. Provenienza: Novi Ligure, Monastero di Santa Chiara. Conservato presso la Chiesa di Santa Chiara, Biblioteca civica.

Gio. Raffaele Badaracco  (Genova1645-1717 ), Comunione degli Apostoli, fine '600, olio su tela, 200 x 495 cm. Provenienza: Novi Ligure, Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, fino al 1985. Non è mai stato esposto

Gio. Raffaele Badaracco (Genova1645-1717), Dio Padre con Angeli portacroce, fine '600, olio su tela, 195 x 275 cm. Provenienza: Novi Ligure, Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, fino al 1985. Non è mai stato esposto.

Giovanni Battista Chiappe (Novi Ligure 1723 – 1765), Il Mistero della SS. Trinità, metà '700, olio su tela, 280 x 160 cm. Provenienza: Novi Ligure, Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, fino al 1985. Conservato presso la Chiesa di Santa Chiara, Biblioteca civica.

Ignoto, Croce lignea intagliata con rappresentazione dell’Arma Christi, 310 x 184 cm. Provenienza: Novi Ligure, Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, fino al 1985. Conservato presso la Chiesa di Santa Chiara, Biblioteca civica. 

 

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